Posti che, quando ne varchi la soglia, sei pervaso da una forte energia positiva, quasi tu fossi appena uscito da una seduta di yoga, posti che ti rimettono a posto, che ti fanno guardare al mondo nella giusta prospettiva, che quando ci sei, ci sei sempre stata e il prima e il dopo non hanno senso di esistere.
Uno di questi, per me, è a Pistoia e si chiama Arcanami.
Ogni volta che ci vado, e sono anni che lo frequento, mi incanto, mi emoziono, torno a casa inebriata.
Uno dei cartelli all'entrata di questo piccolo spazio affettuoso, recita "entrate liberi, uscite contenti" (quale migliore augurio per una raminga come me) e fa intuire la filosofia di vita con cui Consuelo, la padrona di casa, gestisce la sua laboratozeria.
Al suo interno, una collezione variopinta di opere prevalentemente ceramiche, libri, lanterne, bottoni magici, tuffatori, gufi, gomitoli di lana in barattolo (per quando si perde il filo) e un grande albero ad accogliere ogni mese un artista diverso tra le sue fronde chiare.
Fanno da cornice a questo spazio incantato i quadri di Consuelo: tele di varie forme e dimensioni sulle quali restano intrappolati i suoi segni - a testimoniare una continua ricerca proiettata all'essenza delle cose - tant'è che l'individuo (spesso e non a caso solo) si riduce a un segno verticale su un'orizzonte, prevalentemente orizzontale. Spesso il suo "uno" si trasforma in sognante trapezista che vive sospeso tra due mondi, oppure in pavido esploratore (di sé, ça va sans dire) che tenta improbabili conquiste di fortezze inespugnabili con strettissime e lunghissime scale, munito, oltre che del suo coraggio, di un lunghissimo filo al quale tiene legata a mò di palloncino, la luna, o una chiave (di volta, direi, conoscendo l'autrice) per alleviare un percorso che mescola il reale all'onirico con singolare dolcezza.
Si, lo so, il nome è tutto un programma ma come non innamorarsene!
La casa di Consuelo fa bene al cuore, dicevo, perchè è calda e ospitale, profuma di affetto e gesti felici, colleziona morsi di bellezza, pennellate di poetico vivere, non risparmia momenti di riflessione a chi, sentitosi libero di entrare, ne respira la ricerca dell'essenza che è tutt'altro che semplice perché richiede un costante ascolto, una coraggiosa ricerca mai paga di sé attraverso le pieghe più nascoste del nostro sentire, perchè solo chi ha amato le stelle troppo profondamente, riesce a non avere paura del buio (chi lo disse? quel geniaccio di Galileo, mi pare, e lui di stelle se ne intendeva!).
Andare da Arcanami, per me significa spogliarmi dei crucci e dei piccoli incidenti di percorso e tronare all'essenza, liberarmi del superfluo, fare spazio dentro di me, cercare il momento di quiete che restituisce ordine e giusto peso alle cose e soprattutto significa abbracciare un'amica, una sorella, una compagna di viaggio con cui ho condiviso molti momenti, molti silenzi, molte paure e molti progetti e che con sorprendente sincronicità negli accadimenti vicendevoli, ritrovo spesso vicina di percorso nonostante in apparenza le nostre vie siano molto distanti geograficamente e non solo.Quando vado da Consuelo, non manco di ricordare che:
Se aveste voglia di conoscerla, la trovate a Pistoia in Via Cellesi, proprio dietro al delizioso mercato in Piazza della Sala ma non ditele che vi mando io: potrebbe sgranare gli occhi, aprirsi in un larghissimo sorriso e sbrillucciacare tutta!
Nessun commento:
Posta un commento