sabato 2 febbraio 2013

Social si ma #senzaimpegno!

Ammaliamoci di socialitudine!
Dico sul serio: non costa nulla e fa bene al cuore.
Chi mi conosce un pò lo sa: sono settimane strane per me sul versante "social", perché vivo un piccolo conflitto interiore (niente di cronico, per carità, ne uscirò viva anche a 'sto giro).
E' che, da buon sagittario scalpitante, amo molto il senso di profonda libertà che strumenti espressivi come twitter, instagram e facebook, per esempio, mi danno. Penso una cosa? la twitto. Leggo qualcosa che mi colpisce? Lo commento e lo condivido su facebook perché magari può interessare anche ai miei amici. Sto vivendo l'ennesimo momento di beatitudine a spasso per l'Elba? Quella bellezza per me è reale se condivisa, esattamente come la felicità, perciò penso ai miei amici di instagram e la fotografo.


Fin qui, le rose ma le spine? Le spine sono gli utilizzi altri che vengono fatti e che, mi rendo perfettamente conto, hanno sicuramente la loro ragion d'essere perché fortunatamante non siamo tutti uguali ma confesso che sono lontani anni luce dai miei.
Sarò spudoratamente diretta, ignobilmente sincera, sottilmente irritante ma voglio dire quello che sento e farlo in totale buona fede perché in realtà conosco molte persone  squisite che usano i social diversamente da me e che non per questo non stimo ma non voglio che il mio affetto per loro condizioni la mia "social libertà".
In poche parole, non amo quando mi sento taggata "fuori luogo" (ma di questo ho già parlato diffusamente qui) e soprattutto quando mi si chiede ripetutamente  di commentare un post. Suggerimenti di lettura? Volentieri. Condivisione di pensieri? Avanti tutta ma sempre #senzaimpegno (da questo punto di vista concordo pienamente con Paolo) e soprattutto, scelgo io il canale di espressione: che sia un twit, una risposta diretta sul post o all'interno del blog. So anche io che rispondere all'interno del blog, permetterebbe al commento di essere goduto anche in futuro da altri lettori ma se l'istinto e il sentire del momento mi ha suggerito una risposta diretta sul post di facebook, questo è: infondo è nei patti taciti, considerato che sui social ci esprimiamo liberamente per come sentiamo, quindi non cerchiamo di indirizzare il sentire altrui, rischia di essere controproducente!
Sarà infatti il mio sentire a suggerirmi la risposta, se ne avrò una da dare e la genuinità di quanto verrà esposto nei vari post, ne determinerà il loro potenziale interesse per altre persone.
In altre parole, siamo sempre lì, credo non ci si fidi abbastanza di noi stessi, per cui usiamo i social per esprimere quello che sentiamo ma l'attimo successivo stiamo chiedendo conferme ai nostri contatti. E' come se non avessimo sufficiente confidenza con il nostro sentire, mi spiego?
La precisazione, badate bene, la sento importante proprio perché molti dei miei contatti social sono persone che stimo e alle quali voglio bene e alle quali credo di dimostrare il mio rispetto attraverso la chiarezza dei miei intenti. Personalmente non vorrei che l'affetto che le persone provano per me, le condizionasse nel loro modo di stare sui social e lo stesso penso che facciano i miei affetti con me.
Per cui, perdonatemi se sui social  sono più burbera e intransigente di quanto non vi aspettereste ma è il mio modo di onorare questo spazio, di festeggiarne le potenzialità espressive e di condividere con tutti voi il mio vero, autentico, sentire.
C'è una sola via, credetemi: che è quella dell'ascolto di sé e del rimanere fedeli alla propria natura, qualunque essa sia, perché i social non fanno che amplificare le nostre caratteristiche (non hanno proprietà magiche, per dirla tutta) per cui quanto più sinceramente in pace con voi stessi e convinti della buona fede che anima i vostri messaggi siete, quanto più questi non faticheranno a passare. In ultimo, a dirla tutta, io credo che i social siano un ottimo esercizio di autoanalisi, persino quando ci espongono al "rischio" di non essere interessanti come credevamo: anche in questa accezione possono svolgere un importante ruolo per noi (il famoso specchio che ci mette davanti alla realtà da un punto di vista diverso) ma anche per questo è importante che rimangano un canale meravigliosamente spontaneo e genuino. Pensateci ;)

4 commenti:

  1. Io ti quoterei all'infinito. Brava Francesca. Hai colto nel segno. Ti seguirò con ancora più piacere... Un abbraccio

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    1. Ah, si! Accipicchia, ganza 'sta cosa! Mi fai felice :) Un abbraccio corrisposto e sorrisetti farfugliati per te.

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  2. Salve...;)
    Dunque, intanto condivido in pieno l'ultima parte del post, da "C'è una sola via" in poi. E...anche il resto. :-) C'è una frase di Saramago che tengo sempre bene in mente. Te la scrivo:
    "Il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo."
    Ecco credo che queste parole siano perfette per i social. Sappiamo bene che sono già armi di persuasione di massa. Almeno tra noi cerchiamo di utilizzarle come condivisione pura. Tutto ciò che ci verrà regalato spontaneamente allora sarà pura gratificazione. Ci vediamo presto. :) Her

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  3. Impossibile risponderti dopo tanta luminosa saggezza. Spero solo di incontrarti presto ma... #senzaimpegno eh?! GRAZIE :)

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