martedì 30 aprile 2013

Un'isola

Ti amo perché sai sorprendermi, perché fai di ogni giorno un nuovo giorno, un esercizio mai pago in cui io alleno il mio sguardo, imparo a vedere cose già viste come fosse per la prima volta, perché in effetti lo è.


A ben vedere, ogni nuovo giorno porta con sè un potenziale carico di nuove promesse, prospettive impensate, possibilità espressive che fino a ieri erano inimmaginabili e che, proprio oggi, grazie a tutto ciò che è stato fin qui, si rendono manifeste.


Ti amo perché mi ricordi tutto questo, mi tieni in contatto con la natura intima delle cose, perché mi sorprendi a ogni bivio, incrocio, curva, discesa o impervia risalita.
Di te conosco e frequento più spesso solo alcuni aspetti, ai quali non finisco mai di fare l'abitudine perché sai essere sorprendente, che però sono diventati il mio orizzonte quotidiano, nel quale frugo per trovare bellezza, ristoro e tanta poesia.


Quando poi, come ieri, mi sposto un po', sai essere disorientante nella tua straordinaria ricchezza espressiva e mi ricordi la fortuna e la responsabilità che ho nello starti vicina, nel frequentarti quotidianamente, facendo di ogni giorno uno straordinario esercizio di meraviglia e gratitudine, tenendo lontana dalla mia strada la noia e l'abitudine, perché a te non ci abitua mai.


Tu sai sedurre nei silenziosi giorni di bruma, così come nei chiassosi e colorati pomeriggi di soleggiata primavera. Mi inciti a camminarti tra pendii fioriti e baie nascoste dalle leccete ma sai anche aprirti in uno straordinario tripudio di colori nel versante minerario, quello meno battuto dalle rotte turistiche e che per questo, per me, mantiene un fascino esplosivo.



Ti amo perché mi ricordi cosa davvero è importante e cosa non lo è, mi tieni in contatto con l'essenza delle cose, mi aiuti a lasciar cadere il futile e a trattenere ciò che mi appartiene, mi regali sguardi di intimo equilibrio e pensieri leggeri, per tentare di prender fiato per poi, magari, volare.

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